L' Intervista

Nocera (AD – de La San Marco): “Con la nuova macchina D. celebriamo cento anni di storia nel segno della qualità e dell’innovazione”

“Qualità, affidabilità, innovazione e tutela del valore nel tempo sono caratteristiche che ben descrivono le macchine che progettiamo e costruiamo nel nostro stabilimento di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia”. Roberto Nocera, Amministratore Delegato de “La San Marco”, leader mondiale nella produzione di macchine per caffè, sintetizza così cento anni di storia che hanno attraversato, senza soluzione di continuità, anche due guerre mondiali. “L’evoluzione nel tempo delle nostre macchine è scandita dai tanti esemplari che sono rimasti nel cuore di appassionati e collezionisti di macchine per caffè professionali”. Dal modello 900, degli inizi del secolo scorso, firmato con il mitico leone alato accompagnato dall’originale scritta La San Marco, alla prima macchina a leva, la meravigliosa Atlantic degli anni 40; dai modelli degli anni cinquanta “Lollobrigida” e “Disco Volante” ai recenti modelli immessi sul mercato nell’era del nuovo logo SM con macchine, tra le altre, del calibro della 95, della 100, della 105 MULTIBOILER, della TOP85, della TOP80GOLD, della LUXURY e della V6. Fino ad arrivare alla D., la macchina creta per segnare in modo indelebile il traguardo prestigioso dei 100 anni di attività.

Macchine nelle ritroviamo tecnologie di ultima generazione, molte delle quali coperte da brevetti internazionali.

Sì, assolutamente. Mi sembra giusto citare, come esempio, la tecnologia  ACT per il controllo istantaneo del profilo di temperatura durante l’erogazione del caffè, la tecnologia Pressure Profiling o la tecnologia CLASS che, applicata alle macchine a leva, rende questa tipologia di macchine facili da usare e, soprattutto, conformi alle cogenti normative comunitarie e internazionali. E ancora: la tecnologia OC messa a punto per l’erogazione del caffè filtro, la tecnologia SMART che, applicata ai grinders on demand, consente di liberare l’utente finale da operazioni ripetitive e senza valore aggiunto. In ultimo va citata la tecnologia remote control che attraverso un’app messa a punto in SM consente al cliente di poter beneficiare di un’assistenza in tempo reale da parte di centri di assistenza che magari si trovano a centinaia o a migliaia di chilometri di distanza dalla macchina che necessita assistenza. Ciò a vantaggio, non solo del cliente, ma anche e soprattutto dell’ambiente, visto che molte regolazioni e controlli possono essere eseguiti, grazie alla nostra app, senza spostare uomini e mezzi.

Quanti prodotti portano oggi il marchio La San Marco?

Oggi la nostra azienda presenta a catalogo oltre 60 modelli e 800 varianti prodotto. Quasi 800.000 le macchine da caffè immesse, ad oggi, sul mercato. La quota di mercato estero vale circa il 60% del nostro business complessivo e siamo presenti in 120 paesi, dalla Nuova Zelanda alla costa californiana: parafrasando Carlo V potremmo dire che sulle nostre macchine non tramonta mai il sole. I nostri mercati di riferimento storici sono l’Italia, Europa centrale e l’Oriente. Anche se, ogni anno, diversi nuovi partner si uniscono al nostro team permettendoci di portare il brand La San Marco in paesi in cui non siamo ancora presenti. Questo contribuisce naturalmente ad incrementare la capillarità sia della nostra rete vendita sia di quella di assistenza tecnica.

E siamo alla D., macchina immaginata e creata per celebrare al meglio i primi cento anni di attività.

Sapevamo di dover creare una macchina straordinaria che ci aprisse le porte al nostro secondo secolo di storia. L’idea ispiratrice, che ho voluto fosse alla base del progetto, è stata la sintesi. La sintesi della nostra storia, delle nostre tecnologie e la sintesi tra innovazione e bellezza. La sfida che il nostro reparto ricerca e sviluppo si è posto all’inizio del progetto è stata quella di riuscire a trasferire le apprezzate caratteristiche di erogazione del sistema a LEVA de La San Marco all’interno di una macchina elettronica, con l’obiettivo di permettere anche alla categoria di macchine da caffè più note al mondo di poter essere all’altezza di una macchina a leva, in termini di estrazione delle sostanze organolettiche e personalizzazione del risultato in tazza. Il compito è stato sfidante, ma l’abbiamo assolto in modo brillante.

 

Innovazione e tecnologia, ma anche eleganza e design.

La collezione D. è un esempio concreto della funzione della bellezza. La bellezza è, in senso lato, uno stato di completezza e di ineccepibilità, e questo stato lo si percepisce al primo sguardo. Un oggetto del progresso che si avvicina ai bisogni dell’uomo e ne semplifica la vita con un’interfaccia che fa immergere il barista nel mondo della tecnologia, nel mondo del futuro.

Come avete gestito, e state ancora gestendo, questo lungo anno di emergenza Covid?

Le conseguenze economiche del Covid sono state pesanti per il mondo della ristorazione. Una galassia che, solo in Italia, è costituita da oltre 325.000 punti di consumo: un ambito di riferimento per le dinamiche economiche e sociali che alimentano il nostro vivere quotidiano. L’Horeca, assieme al cibo, è diventata la prima ricchezza del paese, raggiungendo la cifra di 538 miliardi, il 25% del PIL, con 3,8 milioni di occupati.

Come siete riusciti a tamponare la crisi dei vostri settori di riferimento?

La nostra azienda è riuscita a superare le difficoltà del periodo in quanto attiva nei cinque continenti, grazie anche alla varietà dei nostri prodotti. Macchine flessibili e in grado di soddisfare i diversi gusti e le diverse esigenze presenti in ogni angolo del mondo. Il nostro brand è poi sinonimo di affidabilità: le 800.000 macchina immesse, ad oggi, sul mercato sono una garanzia per tutti coloro che si avvicinano al nostro marchio. La migliore forma di pubblicità direi. Con grande soddisfazione posso poi confermarle che in questo annus horribilis, alcuni mercati sono riusciti a mantenere, o addirittura incrementare, i volumi di acquisto del 2019. E’ il caso, ad esempio, per quanto riguarda l’Europa, di Spagna, Austria, Grecia, Bulgaria e Turchia. Nel Far East, invece, spiccano Corea e Giappone, mentre nel Nord Africa va segnalata la Tunisia.

Prego, continui.

Mi sembra anche giusto rimarcare che La San Marco,  in una fase storica in cui la produzione è stata forzatamente frenata a causa delle limitazioni subite dal settore della ristorazione e del beverage, ha investito in ricerca e sviluppo. Volendo usare una metafora, potremmo dire che La San Marco ha deciso di accumulare energia potenziale, che verrà trasformata in movimento molto presto. Cominciando dalla presentazione dalla macchina del centenario, svelata al mondo nel corso di un recente evento digitale che ha visto presenti appassionati di oltre 120 nazioni. Altre novità, messe a punto nei nostri laboratori, vedranno la luce nel corso del 2021 e del 2022. E’ ancora troppo presto per parlarne, ma le soprese non mancheranno.

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