L' Intervista

Malizia (CIAM): durante la pandemia abbiamo investito, ora siamo pronti a guidare la ripresa

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“Per noi che lavoriamo soprattutto nell’Horeca, e quindi con bar, pasticcerie e ristoranti, la pandemia ha avuto pesanti contraccolpi in Italia e all’estero, rallentando molti investimenti. Nel 2020 abbiamo registrato un notevole calo degli ordini, che si è tradotto in un -30% del nostro volume di affari”. La stessa percentuale, ma stavolta con il segno più, è ora per Federico Malizia, Ceo di Ciam, azienda leader nella fornitura di design e tecnologia per arredatori nel settore bar, pasticcerie, gelaterie e ristorazione, l’obiettivo da centrare nel 2022.

Una missione possibile perché, anche nei mesi più critici dell’emergenza Covid, la Ciam non si è mai fermata, ma ha continuato a programmare, pianificare e, soprattutto, investire.

“Il piano di sviluppo dei prodotti, avviato nel 2019 – precisa il manager – è andato avanti, consentendoci di completare la gamma della nostra offerta, soprattutto in riferimento alle vetrine orizzontali e verticali su misura. Già il 2021 è stato chiuso con un buon risultato, ma ora vogliamo di più, anche perché possiamo contare su progetti in linea con le nuove tendenze, anche in termini di materiali utilizzati e design”.

Il nuovo anno, del resto, è partito bene, con un quantitativo doppio di ordinativi rispetto all’anno precedente. A tirare è soprattutto il mercato estero, che oggi rappresenta il 65% per cento del fatturato Ciam. Fa invece un po’ più fatica a rimettersi in carreggiata l’Italia.

Nei lunghi mesi del primo lockdown, ma anche successivamente, nei vari momenti di stasi e blocco delle attività, Ciam ha agito molto sulla leva della comunicazione, realizzando video, brochure e una serie di attività digitali, veicolate soprattutto via social, per promuovere i prodotti, esaltandone performance e caratteristiche tecniche e scelte di stile e design.

“L’anno scorso, durante una delle fasi più critiche dell’emergenza Covid, abbiamo assunto una trentina di giovanissimi neo-diplomati che – continua Malizia – abbiamo formato in vista della ripresa. A giugno, infatti, quando il mercato è progressivamente risalito, siamo riusciti a gestire al meglio l’aumento degli ordinativi”.

Sullo sfondo restano però ancora diversi punti di incertezza, con i quali bisogna fare ancora i conti. “Prima della pandemia – osserva il Ceo di Ciam – si lavorava quasi in just in time, ora invece i tempi di approvvigionamento dei materiali si sono notevolmente allungati, complicando non poco la nostra organizzazione. I costi poi, come noto, sono cresciuti significativamente, con inevitabili ricadute sui margini di profitto. Su questo trend pesa soprattutto il costo dell’energia, la cui incidenza in bilancio è diventata insopportabile. L’aumento delle bollette di gas ed energia elettrica ha creato un circolo vizioso con il quale stiamo facendo i conti ormai da diversi mesi. Non è uno scenario semplicissimo, ma – conclude Malizia – siamo fiduciosi e pronti a centrare tutti i nostri obiettivi”.

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